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SU DI NOI

L'associazione Alumni Exemplo Ducemus! si riunisce annualmente per la sua assemblea generale in varie città svizzere. I membri sono i diplomati della Scuola Ufficiali di Fanteria dell'Esercito svizzero dal 2003.

Lo scopo dell'assemblea generale annuale è quello di incontrarsi una volta all'anno, scambiare vecchie storie e mantenere la rete tra gli ufficiali di fanteria. Questi eventi annuali servono ad ampliare le conoscenze culturali, a scambiare gli ultimi sviluppi nelle forze armate e nella fanteria e ad allargare gli orizzonti grazie a diversi relatori provenienti dalle forze armate, dalla politica, dall'economia e da persone che condividono con noi risultati o esperienze eccezionali.

Relatori di prim'ordine come il Capo dell'Esercito, ex e attuali Consiglieri federali e politici, CEO del mondo dell'economia, personalità svizzere di successo e molti altri ancora ispirano sempre i visitatori degli incontri annuali e consentono uno scambio informale.

Alumni EXEMPLO DUCEMUS!, Offiziere Infanterie, Schweizer Armee
Generali
Comitato

COMITATO

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cap Reto à Porta
Presidente
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maj Giuliano Paschina
Vice presidente

Cp fant mont 91/3, comandante

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ten Pascal Ackermann
Informatica

Geb Inf Bat 91, vice comandante

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I ten Marco Isler
Cassiere

Ter Div Aufkl Kp 3/4, Caposezione

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I ten Marcel Bühlmann
Eventi

MP Kp 4/2, Comandante

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I ten Dylan Meier
Marketing

Inf Ustü Kp 97/4, Caposezione

Inf Stabs Kp 65, Caposezione

I nostri valori

I NOSTRI VALORI

Valori
I valori sono qualità dentro le quali determinati gruppi di persone o società intere si riconoscono e traggono spunto per definire ciò che è giusto o meno. I valori sono elementi costitutivi della cultura e  definiscono significato di azioni e comportamenti all'interno di un sistema sociale. I valori vengono normalmente trasmessi alle generazioni successive (valori tradizionali), ma possono anche essere soggetti a modifiche.

Puntualità
Nella vita civile, la puntualità è soprattutto una questione di cortesia e di apprezzamento. Lo stesso vale per l'istruzione militare. Negli impieghi militari, il successo o il fallimento dipendono in larga misura dalla corretta esecuzione di un'azione. Se un capo non riesce a impiegare le sue forze nel posto giusto e al momento giusto, tutti i suoi sforzi risultano vani.

Spirito di corpo

Analogamente al cameratismo, lo spirito di corpo è un valore insito nella comunità militare di intenti a cui si è vincolati. Ancora più che il cameratismo, esprime il legame e l'impegno verso il sistema complessivo e ci ricorda che è necessario mettere in secondo piano i bisogni personali a beneficio della comunità.


Perseveranza
Gli obiettivi sono facili da stabilire, ma raramente vengono raggiunti al primo tentativo o seguendo la via più facile. È la perseveranza che contraddistingue tutti coloro che in conclusione raggiungono obiettivi ambiziosi. L'ufficiale deve essere pronto e disposto ad affermarsi contro ogni resistenza interna ed esterna.

Coraggio

Proprio per condurre dando l'esempio è necessario grande coraggio, perché laddove il fossato è profondo, è grazie al coraggio che riusciamo a trasformare le nostre intenzioni in un ponte. A differenza dell'esuberanza, il coraggio si basa su una decisione ponderata. Tuttavia è necessaria anche una consapevole disponibilità ad assumersi dei rischi. Infatti, come richiesto dal Regolamento di servizio, in caso di evento reale comandare può significare anche sacrificare la propria vita.


Orgoglio

Nella nostra società, l'orgoglio è forse caduto un po' fuori moda o addirittura in discredito. Ma se si riferisce a una buona causa, può mobilitare forze positive inimmaginabili. L'orgoglio ci spinge a dare il meglio di noi stessi. Ci incoraggia a lavorare sui nostri errori e bandisce la sconfitta dal nostro vocabolario - perché per un ufficiale di fanteria, perdere non è un'opzione.


Rispetto

Affinché l'orgoglio non degeneri in arroganza, deve essere basato sul rispetto. Il rispetto è sfaccettato quanto il nostro contesto. Rispettiamo i nostri subordinati, i camerati e i superiori. Rispettiamo il nostro Paese, di cui assicuriamo la difesa. Rispettiamo sia i nostri cittadini sia quelli degli altri Stati, che siano in patria o in fuga, nonché i loro beni. Infine rispettiamo ogni avversario nella sua esistenza di essere umano, perché siamo vincolati non solo dal diritto internazionale, ma anche dalla nostra morale.

Senso di responsabilità
Da tutte queste forme di rispetto nasce in noi un senso di responsabilità. A questo si aggiunge la responsabilità che deriva dal nostro compito. Tutte queste responsabilità non sono né scindibili né delegabili. Tuttavia, abbiamo la responsabilità di garantire che anche i nostri subordinati sviluppino e vivano lo stesso atteggiamento di base.


Forza di volontà
Per adempiere al nostro compito e soddisfare le aspettative che ci sono state poste è necessaria una grande forza di volontà. Ciò si riflette anche nel fatto che la sconfitta non può mai essere un'opzione. Questa volontà contribuisce a fare la differenza molto più di qualsiasi tecnologia costosa e materiale moderno. Lo storico militare americano John McManus lo riassume in modo calzante: «La guerra è in gran parte una gara di volontà umana» (Grunts. Inside the American Infantry Combat Experience, p. 8).

Disciplina

Ci vuole grande disciplina per dimostrare la propria forza di volontà. Questa disciplina è richiesta da ogni individuo così come dall'intera formazione. Tuttavia inizia indubbiamente con la disciplina del comandante della formazione. Nessuna sezione potrà mai essere disciplinata se il suo caposezione non è disciplinato, e lo stesso vale per tutti gli altri livelli di condotta.


Lealtà
La lealtà ci impone di sostenere le parole e le azioni di una comunità o di singoli individui anche se non siamo pienamente d'accordo con loro. La lealtà verso il basso significa che ci battiamo per i nostri subordinati anche quando è sgradevole per noi. La lealtà verso l'alto non ci libera assolutamente dal pensiero critico. Ci impone piuttosto di esprimere le critiche nella forma che meglio contribuisce alla causa comune.

Onestà
La lealtà reciproca può crescere solo sulla fiducia, alla cui base vi è l'onestà reciproca. Oltre a ciò, o meglio in primo luogo, l'ufficiale deve anche essere onesto con sé stesso. Solo chi è onesto con sé stesso e con gli altri può sfruttare i punti di forza e le opportunità nonché affrontare con successo le debolezze e i pericoli.

Cura di sé

La cura di sé, come anche la puntualità, è più di una semplice questione di educazione. Sulla base del nostro modo di presentarci veniamo valutati da subordinati, camerati e superiori. Allo stesso tempo il nostro atteggiamento fornisce al contesto circostante, alla popolazione civile e non da ultimo all'avversario un'immagine della nostra prontezza e quindi riflette la nostra condotta, la nostra educazione e la nostra istruzione.

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